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656. Francesco Sforza al commissario di Novara 1452 settembre 10 apud Quinzanum

Francesco Sforza scrive al commissario di Novara di rilasciare Angelino da San Giorgio, catturato in territorio sabaudo, come richiestogli dall'avvocato Giacomo, consigliere del duca di Savoia. Volontà dello Sforza è che i sudditi del Savoia siano, ovunque presi, bene e umanamente trattati. Se, invece, fosse stato catturato nelle terre di Guglielmo di Monferrato, lo si avvisi perché possa decidere adeguatamente. Quanto alla richiesta che il commissario ha avuto di andare a parlare con Giacomo per faccende inerenti al duca sabaudo, vuole che al suo ritorno lo informi del colloquio.

Commissario Novarie.
Respondendove ad una vostra circala rechiesta ve ha facto domino Iacomo, advocato, consigliero del'illustre duca de Savoya, de fare relaxare domino Angelino da Sanzorzo, che scriviti essere pigliato nel territorio d'esso duca, dicimo che se esso domino Angelino è stato preso in lo territorio predicto, che lo debiate fare relaxare liberamente et senza alcuna taglia, perché nostra intentione non è che li subditi d'esso signor duca siano molestati né pigliati, né in le terre soe, né in le nostre, imo che siano bene tractati et humanamente como li nostri medesmi sudditi. Ma se forse fosse stato pigliato in le terre del signore Guilielmo, o in campo delle soe gente, dicimo che ne debiate avisare, perché ve responderimo quanto sarà a fare. Alla parte che siate rechiesto de andare a parlare seco per cose pertinente al prefato duca et a nuy, et che habiate ellecto el loco de Rodobio per andare lì, dicimo che, parendo a vuy de andarci, nuy ne serimo contento, pigliando perhò tale posta insieme che in quello di medesmo che andareti, possiate retornare indreto. Et de quanto poy havereti parlato et conferito insieme, subito per vostralettera ne advisareti. Ex castris nostris apud Quinzanum, die x septembris 1452.
Et quello medesmo dicimo debiate observare verso il fratello d'esso domino Angelino. Data ut supra.
Bonifacius.
Iohannes.