Registro n. 13 precedente | 656 di 1330 | successivo

657. Francesco Sforza a Ventura da Parma, Manfredo da Manfredonia, Bartolomeo da Trani 1452 settembre 10 apud Quinzanum

Francesco Sforza assicura Ventura da Parma, Manfredo da Manfredonia, Bartolomeo da Trani e gli altri armigeri alloggiati a Ripalta di aver inteso quale è stato il comportamento di Antonio Zoppi da Cassine, che sarà adeguatamente punito. Per quanto riguarda lo stato di assedio in cui attualmente si trovano, non devono preoccuparsi perché contro il marchese e Guglielmo di Monferrato si è mosso il governatore di Asti. Rimanderà soddisfatto Graziolo da Vincenza e a Manfredo promette che avrà subito i denari che gli spettano.

[ 234v] Venture de Parma, Manfredo de Manfredonia, Bartholomeo de Trano et ceteris armigeris allogiatis in Ripalta.
Havimo recevuto unalettera vostra et inteso quanto ne haveti scripto delli modi che ha tenuto quello valenthomo de Antonio Zoppo da Cassine: dicimo che ve dati bona voglia che, prima siano troppo dì, lo farimo pentire del suo fallo et farimo che sarà exempio a tuctalombardia, como merita. Et questo farimo molto meglio cum effecto che non dicimo cum parole. Et perché diceti che siati remasti assediati lì, dicemo che non haveti a dubitare, perché siamo certi che havereti inteso como lo governatore d'Asti ha rocto guerra in Monferrà al marchese et signore Guilielmo, et se retrovarà alli damni loro insieme cum quelle gente nostre che sonno in Alexandrina, in modo che vuy tucti sareti sufficienti ad assediare altri. Pur nondimeno attendati a bona guardia de quello, che non ve intervenga sinistro alcuno et sforzativi per ogni modo damneggiare li inimici quanto ve sia possibile. Alla parte del damno che haveti havuto in Cassine, ne rincresce et dole grandemente. La intentione nostra è che non perdati, et perhò siamo contenti che, in qualunque loco deli nostri se retrovarà delle cose (a) del dicto Antonio Zoppo, ve ne possiate pagare sopra esse, como è iusto et rasonevele. Gratiolo da Vicentia remandarimo subito spazato, et cossì provederimo che ti, Manfredo, haveray subito lo resto de quelli denari. Ex castris nostris felicibus apud Quinzanum, die x septembris 1452.
Persanctes.
(b) Iohannes.


(a) cose in interlinea su robbe depennato.
(b) Precede Cichus depennato.