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677. Francesco Sforza al podestà di Tortona 1452 settembre 18 apud Quinzanum

Francesco Sforza vuole che il podestà di Tortona si impegni a trovare il ragazzo tortonese fuggito da Guerrero, compagno del condottiero ducale Antonio Trotti, non essendo bene che un patrono fatichi a educare, calzare e vestire un ragazzo e questi al momento del bisogno se ne scappi via.

[ 241v] Egregio viro et potestati Terdone nostro dilecto.
El s'è fugito da Guerrero, compagno de misser Antonio Trotto, nostro conductero, uno regazo quale è de quella nostra città, lo nome et li signali del quale ve darà piena notitialo presente portatore. Et perché non è ben facto che uno patrone dura faticha ad tenere et levare uno regazo et calzarlo et vestlrlo et puoy, alli più grandi suoy bisogni, se vada con Dio, però volemo et commandiamove debiate inmediate, et senza alcuna dimora, fare rendere dicto regazo al dicto Guerrero o a qualunque altro suo messo, presente portatore, perfinché dicto Guerrero se ne haverà trovato uno altro, acciochè non romanghi senza regazo. Et de questo fati non habiamo ad replicarne più nostre littere. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die xviii septembris 1452.
Zanninus.
Cichus.