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684. Francesco Sforza ad Antonio da Fabriano 1452 settembre 16 apud Quinzanum

Francesco Sforza esprime ad Antonio da Fabriano la sua delusione per aver inteso da Filippo da Ancona che da tempo non gli ha mandato un centesimo per il carriaggio, cosa che il duca imputa al suo desiderio di compiacere più gli uomini del posto che di obbedire alui. Faccia in modo che entro il mese consegni tutta la somma dovuta a Filippo.

Antonio de Fabriano.
Credevamo che tu havesse resposto et dato a Filippo de Ancona tucti quelli denari che se restano a pagare del carregio deputato allo lavorero del castello nostro de porta Zobbia. Mò intendemo, et siamo advisati dal dicto Filippo che tu non gli hay mandato denaro alcuno bon tempo fa, della qual cosa ne dolemo, et gravamo delli facti tuoy grandissimamente, et questo facto non lo imputiamo a veruna altra persona che a ti, perché tu vogli piutosto compiacere alli homini del paese, che obedire li nostri commandamenti. Et, pertanto, te dicemo et commandiamo che tu vogli con ogni diligentia, studio et sollicitudine, attendere ad retrahere prestissimo dicti denari [ 244v] che se restano havere del dicto carregio, perfino ad tucto lo presente mese, li quali mandaray subito per bono et sufficiente messo, in mane al dicto Filippo de Ancona. Et fa che de questo facto non habiamo casone replicartelo più, se tu ami et hay ad (a) caro lo bene et gratia nostra. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xvi septembris 1452.
Zaninus.
Cichus.


(a) ad in interlinea.