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695. Francesco Sforza agli squadrieri e gli armigeri del Castellazzo 1452 settembre 21 apud Lenum

Francesco Sforza redarguisce gli squadrieri e gli armigeri del Castellazzo per come agiscono, soprattutto verso i parenti degli ostaggi. Impone che trattino tutti dignitosamente.

[ 251v] Strenuis viris squadreriis et armigeris in Castellatio existentibus, carissimis nostris.
Per querella che ne è facta per alcuni homini nostri dal Castellatio havimo inteso che ve portati mancho che honestamente in essa terra et maxime verso li parenti et case de quelli che sono ussiti per obstagio, la qualcosa a nuy non è pocho despiaciuta, immo l'havemo molto molestissima, perché doveti ben pensare che nuy non havimo caro che li nostri subditi siano maltractati né iniuriati de parole. Et benché alcuni ne siano confinati, el che non è seguito né seguita per mancamento né diffecto loro, nondimeno non volemo perhò che, né loro né li soy siano oltragiati, né dicto contraloro cosa deshonesta. Pertanto per questa ve admonimo et volemo che verso ogniuno ve debbiate portare con quella honestà che faressimo nuy proprii, et tucti gen(er)almente tractareti in dicti et in facti cossì humanamente et bene, che tucti se habiano a commendarsi de vuy. Ex castris apud Lenum, die xxi septembris 1452.
Bonifacius.
Cichus.