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696. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 settembre 21 apud Lenum

Francesco Sforza fa presente a Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, che gli uomini al confino si dicono incapaci di continuare a vivere così e che, nel passato, a coloro che erano nella loro situazione il comune usava fare la spesa. Indaghi se è così e, in caso positivo, lo informi.

Spectabili viro Georgio de Anono, dilecto locontenenti nostro Alexandrie.
Perché quelli homini nostri dal Castellazo, quali sonno mandati in confine, ne hanno facto querella che sonno inepti et impotenti ad podere sostenire la vita soa in le dicte confine, ne hanno preponuto che nelli tempi passati el commune d'essa terra soleva fare la spesa a quelli tali che se ritrovavano essere mandati di fuora et confinati. Et pregatone che vogliamo fare il simile aloro, maxime perché dicono essere molto poveri et impotenti, per la qualcosa, non essendo a nuy manifesto quanto ne hanno preponuto, volemo, et cossì te commettiamo che te debbi informare se cossì è, et trovando in effecto essere cossì, volemo, et cossì te commettiamo che te debbi informare se cossì è. Et trovando in effecto essere cossì, volimo che subito ne debbi avisare. Data in castris nostris apud Lenum, die xxi septembris 1452.
Bonifacius.
Cichus.