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697. Francesco Sforza ad Antonio da Valperga 1452 settembre 22 apud Lenum

Francesco Sforza vieta ad Antonio da Valperga di andare in Francia a visitare suo fratello Teodoro, che deve trovarsi con il sovrano. Approfitta dello scritto che ha sottomano per dare libero sfogo ai risentimenti che ha verso suo fratello Antonio. Costui, inviato da Carlo vii per favorire una intesa del duca con i signori di Monferrato, circò tucte le cose a nuy contrarie ... per adimpire la volontà et parcialità che ha verso li dicti de Monferrà per cui non si concluse nulla di buono. A parte il male fatto in Italia, Luigi ha narrato al re mille bugie contro lo Sforza per favorire quei del Monferrato, come attestano le lettere intercettate del marchese di Monferrato dirette al fratello Guglielmo.

[ 252r] Domino Antonio de Valperga.
Respondendo alla vostra lettera per la quale ne rechiedeti licentia per andare verso le parte delione per visitare el magnifico Theodoro, vostro fratello, quale se debbe retrovare insieme cum la serenissima mayestà del Re de Franza, ve dicemo che per adesso a nuy non pare l'andare vostro in le dicte parte, et cossì ve dicimo non gli debiate andare. Et dapoy ch'el n'è occorso scrivervi questalettera, non ne possemo contenire che non ve scrivamo queste parole. Como vuy sapeti la prefata mayestà del Re de Franza, siandosse mossa cum sincero animo alli nostri favori non solo cum parole ma con facti, secondo se pò videre manifestamente per tucta Italia, mandò dalli signori de Monferrà Aluyse da Valperga, vostro fratello, perché per soa opera se pacificasseno cum nuy. El quale, lassiamo stare che non exeguite cosa alcuna de quelle gli commisse la prefata mayestà, che dovesse circare et operare in nostro favore, ma fece tucto el contrario, perché el circò tucte le cose a nuy contrarie et in nostro grande desfavore et damno, per exeguire lo suo iniquo apetito che ha verso nuy et per adimpire la volontà et parcialità che ha verso li dicti de Monferrà, per modo che per luy solo è restato ch'el accordio non sia seguito, et etiandio per soa caxone pocho è mancato ch'el non sia seguito una grande ruyna al stato nostro. Semo certi che alhora de mò la prefata mayestà del Re haverà sentito tucti questi soy laudabili deportamenti et nel remerita, secondo cognoscerà ch'el merita, siché, insomma, vogliamo siate certo che da poy nascessemo non havemo havuto el magiore inimico deluy, né anche ne pare possibile ch'el possiamo havere per lo advenire cossì perfido como è luy, perché non gli è bastato el male che ha facto in Italia contra nuy, ma el è andato in Franza pieno de mille busie et robaldarie da referire al prefato serenissimo Re in favore delli dicti signori de Monferrà, secondo chiaramente se pò vedere per le littere prese del marchexe de Monferrà, quale scriveva al signore Guilielmo. Data in castris nostris felicibus apud Lenum, die xxii septembris 1452.
Iohannes Antonius.
Iohannes.