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698. Francesco Sforza a Pietro da Pusterla 1452 settembre 22 apud Lenum

Francesco Sforza dice Pietro da Pusterla che quanto gli ha scritto e quanto gli è stato riferito da Giovanni da Castelnovate è avvenuto nì per dubio, nì per malconcepto, né mala informatione dei fatti suoi, ma solo perché né lui, né altri si lasciasse turlupinare dalle bone parole de molti. Ha sempre detto in presenza di tutti che avrebbe voluto che tutti si comportassero come lui. Nel caso del traditore Antonio Zoppi, lui, Pietro, ha agito come avrebbe fatto il duca. Continui, quindi, a comportarsi come ha sempre fatto e se ne stia in pace.

[ 252v] Petro de Pusterla.
Nuy havemo recevuto la toalittera de dì xvii del presente et quella havemo molto bene intesa, alla quale brevemente, respondendote, dicimo ch'el ne pare habbi preso affano de cosa supervacanea et superflua, perché nuy non pensassemo may che tu festi per lo stato nostro altramente, non ma como hay facto, nì may ad nuy è stato referito delli facti tuoy altro che bene. Et le parole che nuy te havemo scripto et quello che nuy dicessemo a Zohanne da Castelnovate, che dovesse dirte per nostra parte che tucte forono de uno medesmo effecto, non le dicessemo mica, nì per dubio, nì per malconcepto, né mala informatione (a) havessemo havuto (b) delli facti tuoy, ma a fine che né ti né niuno se lassasse movere alle dolce parole de niuno, como è intervenuto alle fiade a nuy, che per volere credere alle bone parole de molti ne semo poy trovati inganati. Avisandote appresso che sempre havemo dicto in presentia de ogni homo, del che ne pò essere bono testimonio domino Alovisino Bosso et delli altri, (c) volontera haveressemo voluto che ogniuno havesse facto et facesse per lo stato nostro in quelle parte cossì liberalmente, non guardando in vulto ad niuno, nì a specialità de amici nì parenti, como vedevamo (d) per effecto facevi ti. De quello traditore de Antonio Zoppo ad nuy pare festi el dovere tuo, et se gli fossemo stati nuy medesmo in quello caso non haveressemo facto altramente, il perché vogliamo debbi attendere a fare como hay facto et ad vivere de bona voglia et torre via ogni dubito et affano havesse in l'animo tuo, perché, come havemo dicto, è superfluo. Data in castris apud Lenum, die xxii septembris 1452.
Iohannes Antonius.
Iohannes.


(a) né mala informatione in interlinea.
(b) havuto in interlinea.
(c) Segue che depennato.
(d) Segue faceve depennato.