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700. Francesco Sforza a Perino, marchese d'Incisa 1452 settembre 22 apud Lenum

Francesco Sforza scrive a Perino, marchese d'Incisa, di aver preso atto delle sollecitazioni da lui fatte al Balivo, governatore di Asti, perché attacchi il nemico e della risposta avutane che mercoledì sarà ad Annone, per poi andare a Maso. Il duca si dice in costante attesa delle notizie di lì. Dà notizie del suo spostamento aleno e del dirigersi del nemico verso Brescia. Gli fa sapere che suo fratello Alessandro ha attaccato Cerreto facendo tanti prigionieri e prendendo cavalli, ma più minutamente lo informerà lo stesso Alessandro.

[ 254r] Domino Perino, marchioni Incisie.
Havemo recevuto la vostralettera de dì xv del presente et inteso quanto per quella ne scriveti del'opera facta cum monsignore lo Bayli, governatore d'Ast, in confortarlo ad rompere et offendere li inimici nostri et cetera, et della promessa ha facto el prefato Bayli de essere mercordì cum tucte le gente soe ad Anono, et che poy venerà ad Maso et ve advisarà de quello havereti a fare et di cento cavalli haveti menati con vuy ad Incisia. Respondendovi, restamo advisati de quanto haveti sequito et piacene summamente et aspectamo cum grande desyderio sentire li progressi haverà facti el prefato monsignore Bayli, il quale ve recordamo et confortamo non ve sia grave solicitarlo et exhortarlo cum quelli megliori modi ve parerano, alle offese di dicti nostri inimici, perhò che questo è cossì vostro fatto, como sia ancora nostro. Et sopra questo non se extenderemo troppo, perché siamo certissimi fariti como haveti facto per lo passato et como havemo speranza in vuy, et ch'el monsignore Bayli debbia havere rocto anzi l'havuta de questa, secondo ve ha promesso.
Mercordì passato, che fo a xx de questo, se partissemo da Quinzano cum tucto el campo, et siamo venuti qua aleno, quale havemo havuto. Li inimici sonno ancoraloro mossi et venuto appresso a Bressa. De quanto seguirà ve ne faremo advisati. Ben ve dicemo stagati de bona voglia, che in brevi ve faremo sentire novelle ve piacerano.
Ceterum, ve advisamo como, non questa nocte passata, ma l'altra, Alexandro, nostro fratello, andò cum quelle gente haveva cum sì in Lodesana ad asaltare quelle gente erano a Cerreto per la via de verso Crema, le quale ha rocte et fracassate in tucto, et preso una grande parte deloro et delli cavalli suoy, adeo che de tucte quelle gente erano lì a Cerredo non ne sonno campate se non poche, salvo quelle che allogiavano dentro della bastida, che se sonno levate. Siamo certi dicto Alexandro haverà scripto più destinctamente como sia passatala cosa, imperhò per questa non se extendimo più ultra. Ex castris nostris apud Lenum, die xxii septembris 1452.
Iacobo Rivoltella.
Cichus.