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702. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1452 settembre 22 apud Lenum

Francesco Sforza assicura Lancillotto da Figino di aver preso atto di quanto gli scrive circa gli ostaggi presi da Alessandria e dal Catellazzo: di quest'ultimi vuole avere in iscritto i nomi. Non aggiunge nulla all'asserzione negativa di Nicola da Corte circa i denari di Giovanni dalla Noce. Gli dice di stare dov'è, assicurandolo che, fra breve, gli darà una sistemazione che lo soddisferà.

Lanzalocte de Figino.
Havemo inteso quanto ne scrivi delli ostagii cavati de Alexandria et del Castellazo; et per questa non dicemo altro, se non che debbi mandarce in scripto el nome de tucti li obstagii sonno cavati del Castellazo, et presto.
Alla parte de Nicola da Corte che dica non essere vero de quelli denari de domino Zohanne dalla Noce, non facemo altra resposta.
Che te vogliamo advisare se debbi remanere lì et provederte per lo vivere tuo, dicemo non te debbi partire, finché non te scrivemo altro, perché, in brevi, te provederimo in modo che remaneray contento et satisfacto. Ex castris nostris apud Lenum, die xxii septembris 1452.
Iacobo Rivoltella.
Cichus.