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723. Francesco Sforza a Giovanni Ferruffini 1452 settembre 25 apud Lenum

Francesco Sforza assicura il consigliere ducale Giovanni Ferruffini che, da Pavia, deve essere condottalì daleonardo da Parmala bombarda con tutti i suoi attrezzi e con il bombardiere. Può mettersi in contatto con Sceva de Curte, dalui mandato a Genova per sollecitare il ricupero di seimila ducati e per altre faccende. Ha richiesto che i balestrieri siano dirottati dalui ove maggiore e più importante è il bisogno. Non è del parere che si debba importunare il doge, Bartolomeo Doria e Venturino Borromeo per i duecento ducati per l'Abbe. Provvedalui stesso, con ogni suo accorgimento, di averli o si avvalga di un suo messo, inviato in quella città, in modo da non parere sì pezzenti da mancare di duecento ducati.

[ 261v] Spectabili militi et doctori domino Iohanni Ferrofino, consiliario nostro dilectissimo.
Havemo veduto quello ne scriveti per una vostralettera de dì xxii delpresente; alla quale respondendo breviter, dicemo siamo certi, anzi l'havuta de questa, debbia essere mò conducta lì la bombarda con li apparechii suoy et lo bombardero per Leonardo da Parma, quale nuy mandassemo più dì fa a Pavia, per questa sola casone.
Alla parte delli vi mila ducati da Zenova nuy havemo mandato là misser Seva da Corte, sì per solicitare la recuperatione d'essi denari, sì per alcune nostre facende, con lo quale ve poreti intendere del tucto.
Alla parte delli balestreri nuy havemo scripto ne siano mandati qua, perché ne havemo molto più bisogno qui che là; et sonno più necessarii a questa impresa che ad quella.
Alla parte che diceti ve pareria se dovesse scrivere al'illustre signore misser lo duce, a Bartholomeo Doria et Venturino Bonromeo per li ducento ducati per l'Abbe, dicemo che a nuy non pare per sì pocha cosa, darne tedio a niuno, né pregarne questo e quello. Ben ne pare, et cossì ve carrichamo et stringemo, faciati ogni opera per haverli et, quando non possiati fare altramente, siamo contenti mandati uno messo aposta fin a Zenova per haverli; et faciate in questo toto possi et como siamo certi che fareti perché se habiano, acciò non parà siamo cossì anichilati et constrecti de necessità che non habiamo ducento ducati; et ch'el prefato magnifico Bayli sia delegato, perhò che questa cosa del'Abbe è passata per le mane soe et per soa mezanità, como sapeti. Siché, se may pensati farce cosa grata, sforzatevi de fare se habiano dicti denari.
Che quella nostra città sia assegurata, ne piace et ne siamo molto contenti per molti respecti. Data in felicipus castris nostris apud Lenum, die xxv septembris 1452.
Iacobus Rivoltella.
Iohannes.