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724. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 settembre 25 apud Lenum

Francesco Sforza ordina a Giorgio de Annone, luogotenente ducale ad Alessandria, di convocare le parti in contrasto per la proprietà di certi bestiami e, accertato che essi sono degli uomini di Gamalero, e non di Simonino Ghilino ingiunga che vengano restituiti ai legittimi proprietari.

[ 262r] Spectabili viro Georgio de Anono, dilecto locontenenti nostro Alexandrie.
Ne hanno facto significare li poveri homini da Gamalerio che gli sonno tolti certi bestiami, sotto pretexto che siano de Symonino Ghilino et, re vera, non sonno, rechiedendo loro che, facta fede che siano suoy e non de Symonino, ge le faciamo restituire. Il perché, attentala soa honesta petitione, volimo et te commettimo che, vocatis vocandis et intellectis iuribus partium, debiate informave de chi sonno dicte bestie; e trovandose essere del'homini e non de Symonino, volimo che gli le faci restituire, omni contradictione remota iure suadente et non aliter. Ex castris nostris apud Lenum, die xxv septembris 1452.
Ser Iacobo.
Cichus.