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735. Francesco Sforza al luogotenente del duca di Modena 1452 settembre 28 apud Lenum

Francesco Sforza ammonisce il luogotenente del duca di Modena a Castelnuovo tortonese perché vieti ai suoi uomini, incuranti del buon vicinato dei sudditi ducali, di accogliere tal Pietro Grasso di Castelnuovo, uomo d'arme di Guglielmo di Monferrato, che fu già con Onofrio Rufaldo e che alloggia a Pozzolo dove compie scorrerie nelle vicinanze e nel Tortonese, rubando e depositando il tutto anche in Castelnuovo.

Nobili amico nostro carissimo locontenenti illustris domini ducis Mutine in Castronovo Terdonensi.
Uno Piero Grasso da Castelnovo, homo d'arme del signore Guilielmo, quale altre volte stete cum Anofrio Rufaldo, dal quale se fugì et andò dal dicto signore Guilielmo et lo quale allogia a Pozolo, va scorrendo per quelli lochi nostri circunstanti et in Tortonese et va pigliando presoni et preda et facendo altre robbarie. Et cum dicti presoni, preda et robbaria, più volte secondo gli accade in acconzo s'è reducto et reduce dentro de quella terra de Castelnovo in grave damno delli nostri subditi. Per la qualcosa, attento che habbiamo bona pace cum li homini de quella terra, quali reputiamo nostri, perché tucte le cose del'illustre signore duca tenemo et reputiamo per nostre, non possiamo fare che non se (a) maravegliamo de dicti homini che danno recepto e favore alli inimici nostri et maxime siandoli facta bona vicinanza dalli subditi et homini nostri. Pertanto vogliati admonire dicti vostri homini che non vogliano servare tali modi né dare recepto ad alcuno delli inimici nostri, né ad presoni né preda né altra robbaria vogliono acceptare qualcosa ne saria molesta, né ancora piaceria al vostro illustre signor duca, quale habiamo per bono fratello, perché facendo cosa recrescevele alli homini nostri, rencresceriano ancora al prefato vostro illustre signore duca. Ex castris apud Lenum, die xxviii septembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.


(a) Segue ne depennato.