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742. Francesco Sforza a Antonio Tinto da Fabriano 1452 ottobre 1 apud Lenum

Francesco Sforza assicura Antonio Tinto da Fabriano che Roberto scriverà in modo che venga rilasciato il permesso al castellano di poter portar fuori il frumento che ha comprato a Pontecurone. Quanto al divieto fatto a quelli di Bosco, Fregarolo e Pozzolo di macinare a Novi e a Seravalle, risponde che ha scritto all'ufficiale di Novi e di Serravalle, come anche a Biagio Assereto, che hanno assicurato di provvedere che non vadano in alcun modo. Ha fatto sapere che non concederà alcun salvacondotto e revocherà quelli concessi a quelli di Pozzolo che hanno fatto incursione e danneggiato Stazano.

[ 267v] Dilecto familiari nostro Antonio Tinti de Fabriano.
Havemo recevuto toalettera et inteso quanto scrivi. Respondemo alla parte del formento, quale ha comparato el castellano in Pontecurone, et non gli è lassato cavare et cetera, che Roberto scrive là che gli sialassato cavare liberamente.
Alla parte del Boscho, Fregarolo et Pozolo, quali sonno in necessità de farina et vanno a macinare a Novi et a Sevalle, et che tolendoli el macinare et cetera fariano de novi pensieri, dicemo che havemo scripto all'officiale de Novi et cussì ad misser Biasio Axereto, et hanno resposto che provederano per modo non gli andarano.
Alla parte che quelli de Pozolo habiano corso e damnificato Stazano per respecto de Cassano, dicimo che havemo scripto et ordinato che non gli volimo alcuno salvoconducto, et che siano revocati et non se debiano usare quelli gli fossero. Ex castris nostris apud Lenum, die primo octobris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.