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743. Francesco Sforza a Filippo Confalonieri 1452 settembre 1 apud Lenum

Francesco Sforza risponde a Filippo Confalonieri, commissario di Tortona, che ha preso atto del suo ritorno e si dice sicuro che attenderà al bene di quella città. Si dice meravigliato che non abbia ancora proceduto a mandare Ferracuto nella fortezza di Voghera, ove giunto, risponderà a quel che gli ha detto di come vorrà comportarsi con il duca e di quanto Filippo dovrà eseguire.

Spectabili militi dilecto nostro domino Filippo Confalonerio, commissario civitatis nostre Terdone.
Havimo recevuto vostra lettera et inteso quanto scriveti del vostro essere ritornato ad Tertona, dove attendereti alla cura et custodia (a) de quella, cum ogni diligentia et solicitudine et cetera. Dicimo che restamo avisati della casone della vostra ritornata; semo certi attendereti alla salute de quella città, como scriveti, et cossì ve ne confortiamo. Alla parte de Ferraguto, dicimo che per altre vi habiamo scripto che lo dovesti mandare nella rocha de Voghiera et maravegliamone che non l'habbiati mandato. Et cussì, per questa, ve dicemo che lo debbiate mandare, et quando serà lì ve responderimo ad quanto ve ha dicto volersi condure cum nuy et de quanto havereti ad exequire. Ex castris nostris apud Lenum, die primo septembris (b) 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.


(a) In A custostidia.
(b) Così A.