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754. Francesco Sforza a Daniele Arrighi 1452 ottobre 1 apud Lenum

Francesco Sforza risponde alla lettera di Daniele Arrighi, oratore regio a Genova, in relazione ai comportamenti di Luigi da Valperga e suoi nei confronti di Guglielmo di Monferrato: contesta loro che anziché agire come conciliatori per la causa del Monferrato, si sono comportati come partigiani del Monferrato per cui, invece della pace, persiste lo stato di guerra.

Spectabili amico nostro carissimo Danieli Arrighi, regio oratori Ianue.
Havemo inteso quanto respondeti alla nostralittera circali facti della pratica per Aluyso de Valperga et vuy, tractata con lo signore Guilielmo et quanto despiacere monstrati havere preso del scrivere nostro. Dicimo che credemo dicati el vero et che habiati casone prenderne despiacere e molestia, perché s'eI dicto Aluyso e vuy havesseno operato e facto, como siamo certi è la volontà del serenissimo Re de Franza et della mayestà del re Renato, le cose de Monferrà seriano già bon pezo acconze et non seriano trascorse in li termini che sonno, et tucto è proceduto che, dove Aluyso e vuy dovevati procedere in queste cose como homeni mezani (a) mandati dalli prefati serenissimi regali per acconzo de quelle cose de Monferrà, haviti proceduto [ 274v] non como mezani, ma como partesani de Monferrà et, credendo vuy haverli facto uno grande servicio, li haveti facto el contrario, perché, (b) como se trovariano al presente in pace et quiete cum nuy et in gratia della mayestà del re de Franza et re Renato, se trovano in guerra et con pocha gratia del prefato serenissimo re de Franza et re Renato, et Aluyse e vuy, ne haveti pocha commendatione. Certificandove che questa non è la via de adiutare la mayestà del re Renato alli facti del reame, anzi lo opposito, et ve avisamo che in favore et adiuto della mayestà soa habiamo e disponiamo mettere ad scotto lo stato e la persona et quello che havemo al mondo. (c) El ne rincresce che ne sia stata data casone de dire questo, ma sia como se voglia, nuy ve vogliamo per quello bono amico e caro, non obstante questo che ve havevamo (dicto) de prima. Et quando porremo cosa alcuna che grata et accepta ve sia, nuy lo faremo como per bono fradello. Data in campo apud Lenum, die primo octobris 1452.
Iacobus Rivoltella.
Cichus.


(a) Segue ma como partesani de Monferrà depennato.
(b) Segue como se trovariano al presente depennato.
(c) Da Certificandove a al mondo aggiunto alla fine della lettera con segno di richiamo.