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759. Francesco Sforza a Rainaldo Dresnay 1452 ottobre 4 apud Lenum

Francesco Sforza invoglia Rainaldo Dresnay, luogotenente generale e governatore di Asti, a non fare troppo caso al tentativo d'intesa avviato da Guglielmo di Monferrato con Pietro da Pusterla, e lo sollecita, all'opposto, a curare l'impresa iniziata contro detto Guglielmo, in accordo con l'intenzione del duca ad impedire che gli accorgimenti monferrini seminino zizzania tra l'alleato francese e lui. Lo assicura che Guglielmo non è motivato nel suo operare da alcun onesto motivo di pace, ma solo intende far desistere il re di Francia dal prestare soccorso alla parte sforzesca.

Magnifico tanquam fratri et amico nostro carissimo domino Raynaldo de Dresnay, militi regio locontenenti generali et gubernatori Astensi.
Como per un'altra nostra lettera havemo scripto alla magnificencia vostra ch'el non bisognava prendesse admiratione alcuna della praticha che novamente ha mossa el signore Guilielmo per lo mezo de Petro de Pusterla per venire ad accordio cum nuy, et cetera, cossì per questa gli replicamo et confortiamo essa vostra magnificencia [ 276v] a proseguire una cum quelli nostri virilmente quella impresa contra el dicto signore Guilielmo, perché deliberamo fare per modo che non gli reuscha el pensiero che con queste fictione et simulatione soe, ch'el sa fare et demonstrare, ne faza ad intepedire et alentare a fare prosequire la dicta impresa, maxime havedo nuy tanto et sì bello favore et adiuto che la mayestà del serenissimo re de Franza ne dà et presta tanto cordialmente et amorevolmente, certificando essa vostra magnificencia che nuy semo de opinione ch'el dicto signore Guilielmo non se move puncto, nì con bono animo, nì cum bona intentione et volontà a venire al dicto accordio, ma el fa, como havemo dicto, vedendo la magnificencia vostra essere venuta alli nostri favori tanto liberalmente et tanto ben imponcto, come è venuta, et dubitando de non potere resistere ad fine de farne cessare delle soe offese et de mettere qualche umbreza et desdegno frala mayestà del re et la magnificencia vostra et nuy. Nuy nientedemanco, perché non fussemo may, né semo ambitiosi, né desyderosi del stato de veruno signore nì gentilhomo, non desyderamo la desfactione de quelli signori de Monferrà, seguiremo in lo facto et accordio loro, secondo parerà et piacerà alla prefata mayestà del re et della magnificencia vostra; et se ve parerà che habiamo ad servare più uno modo che un altro, advisatine, perché sempre seguiremo li pareri et ricordi vostri, cossì como de bono fratello. Quelle cose nostre dellà non ve le recommendiamo altramente, perché nuy semo certi fariti meglio che se gli fossemo nuy personalmente. Data in castris nostris felicibus apud Lenum, die iiii octobris 1452.
Iohannes.
Iohannes.