Registro n. 13 precedente | 779 di 1330 | successivo

780. Francesco Sforza a Pietro da Pusterla 1452 ottobre 7 apud Lenum

Francesco Sforza assicura Pietro da Pusterla di avere ricevuta la sua lettera sulla sua andata dal Balivo e gli argomenti con lui affrontati. Si dice soddisfatto per aver chiarito al Balivo ogni dubbio, avuto dai colloqui con Moretto e Sagramoro. Vuole che si evidenzi al Balivo la buona disponibilità ducale e permettendogli libero accesso ad Alessandria, e che Pietro, Giorgio e Giovanni Matteo siano sempre verso di lui rispettosi. Ribadisce quanto espresso a Lancillotto Bossi a proposito dei tremila ducati della provvisione e dei dodicimila del debito. Si dice informato delle scorrerie fatte in territorio monferrino e della trattenuta come prigionieri di quelli del Monferrato presi in terra astigiana.

Spectabili Petro de Pusterla, aulico nostro dilecto.
Nuy remanemo chiaramente advisati per la toalettera de dì quattro del presente del'andato dal magnifico Bayli et havere chiarito alla magnificencia soala intentione e volontà nostra, et luy essere remasto bene satisfacto, contento, et del sospecto levato alla magnificencia soa, ch'el haveva preso per lo parlare faceano (a) di Moretto et Segramoro, et della resposta facta a Franceschino, cancellero del signore Guilielmo, et della dechiaratione voresti per li iii mila ducati della provisione et xii mila ducati del debito, et cetera. Alla quale respondendote piacene quanto hay seguito et facto, et summamente commendiamo la diligentia et solicitudine toa hay usata in exeguire li commandamenti nostri, et remanemo molto cum l'animo [ 284v] quiete e pacifico che habbi ben chiarito el magnifico Bayli della bona volontà nostra et similmente che habbi levata e tolta in tucto quella umbreza et sospecto preso per lo parlare facto per li prefati messer Moretto e Segramoro. Et perché, Pedro, tu cognosci quanto importa al facto nostro ch'el magnifico Bayli sia ben chiaro et senza niuno dubio, et ch'el intenda vogliamo andare allaliberale cum luy de ogni cosa, te confortiamo et carrichamo vogli sforzarte, cum ogni bono modo et via te parerà, de farli tochare cum mane questa nostra pura volontà, et volendo luy venire lì in Alexandria, ch'el possa intrali et ussirne (b) a suo bel piacere cum tanti cavalli quanti luy vorrà, et che non gli sia data in questo limitatione alcuna, immo gli sia usata ogni liberalità, et factogli tucte quelle grate accoglientie, honori e boni tractamenti che siano possibili. Et ancora volemo debbi, una cum (c) Zorzo e Zohannematheo, exhortare et admonire per nostra parte quelli nostri conducteri et gente debiano prestare quella obedientia al magnifico Bayli et farli quelli acconzi, commodi et destri in ogni cosa che fariano alla persona nostra propria.
Alla parte delli tremila ducati della provisione et delli xii mila ducati del debito, dicemo che per Lanzaloto Bosso et per altre nostre littere te havemo chiaramente avisato de quello habbi a fare et della intentione nostra sopra ciò, et de quello che nuy vogliamo se facia, siché, per questa, ne pare superfluo replicarte altro, et imperhò non se extenderimo più ultra. Che habbi inducto el magnifico Bayli ad essere contento che se possano fare correrie in Monferrà per le terre de Astesana, et quelli de Monferrà presi in Astesana remagnano presoni, ne restamo avisati, et l'opera tua è stata optima, ma, consyderato ch'el se fa più presto per nuy che quelle gente stagano unite et vadano campegiando le terre inimice che a fare correrie, ne pare non sia de fare dicte correrie [ 285r] al presente per cosa del mondo, salvo che non facesse cavalcate grosse, altramente non è da minuire el campo, perché l'è molto più utile per nuy a tuore delle terre di inimici finchè se possa, et che le gente stagano unite che a fare correrie et dividerli in qua et in là. Ex castris nostris felicibus apud Lenum, die vii octobris 1452.
Iacobus Rivoltella.
Iohannes.


(a) faceano in interlinea su haveano facto depennato.
(b) Segue a sus depennato.
(c) Segue loro depennato.