Registro n. 13 precedente | 788 di 1330 | successivo

789. Francesco Sforza a Pietro Campofregoso 1452 ottobre 8 apud Lenum

Francesco Sforza prega e implora Pietro Campofregoso, doge di Genova, di volergli accordare qell'aiuto e sussidio che gli sono necessari per mantenere tanta gente. Voglia dare l'effettivo sostegno che egli spera e si aspetta da lui, come anche gli ribadirà Sceva de Corte.

[ 289v] Illustri et potenti domino tanquam fratri nostro carissimo domino Petro de Campofregoso, Dei gratia Ianuensi duci.
Per altre nostre littere la signoria vostra sarà restata chiara et advisata della mente et dispositione nostra et de quanto accade in verso della signoria vostra, siché non ne (a) extenderimo altramente circa ciò per questa, se non che vogliamo grandemente pregare, stringere e confortare la signoria vostra che, attentala necessità et bisogno habiamo del denaro per subvenire a queste nostre gente, gli piacia dare qualche via e modo, per fino se darà debito ordine e provedimento circa quelli denari che ne scrivi domino Seva, che la signoria vostra gli ha dicto che possiamo havere subsidio de alcuna quantità de denari, acciò possiamo adiutarsi et subvenire de presente ad alcuni de questi nostri che sonno in necessità expressa et bisogno, certificando la signoria vostra che non porressimo recevere beneficio né cosa che più ne cedesse in acconzo et contentamento quanto de farci simile adiuto e subsidio, che la prefata signoria vostra pò molto bene comprendere et intendere che cosa sia el peso de tante gente, havendole ad mantenire senza denari. Siché iterum pregamo la signoria vostra che dia circa ciò quella effectuale opera che speramo et aspectiamo da quella, secondo più largamente circa ciò scrivemo a misser Seva, al quale piacia alla signoria vostra dargli quello credito, audientia e bono spazamento che credimo la signoria vostra farà, siando certe la signoria vostra ch'el bisogno è molto magiore che non scriviamo, et non è senza periculo. Ex castris nostris felicibus apud Lenum, die viii octobris 1452.
Ser Iohannes de Ulesis.
Cichus.


(a) ne in interlinea.