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823. Francesco Sforza ai membri de Albergo Doria 1452 ottobre 15 prope Lenum

Francesco Sforza dice ai membri de Albergo Doria di sentirsi impari a esprimere i ringraziamenti loro dovuti per i molteplici benefici che daloro riceve. Ha incaricato il suo oratore Sceva de Curte di ridire loro il suo grazie, cosa che ha sollecitato Bartolomeo dalevanto di ripetere loro al suo ritorno dal campo, ove è stato con lui.

[ 303v] Magnificis ac spectabilibus amicis nostris carissimis dominis de Albergo Aurie Ianue.
Perché nuy non porressimo dignamente rengratiarve ad tanto obligatione havimo cum vuy per li molti et infiniti beneficii havimo recevuti da vuy et continuamente recevimo, et perché non ne pare che a tanti beneficii possamo a satisfactione nostra rendere gratie per lettere dignamente quanto saria conveniente, nuy havimo scripto a domino Sceva, nostro oratore, che supplisca personalmente circa ciò in nome nostro. Quanto accade da poy, essendo venuto qui lo spectabile (a) Bartholomeo delevanto, havimo inteso quello ne ha referito per vostra parte. Luy, retornando là informatissimo, como retorna delle cose dal canto de qua, gli havimo dicto ancora più largamente del perfectissimo amore et affectione nostra verso vuy, como daluy pienamente intendereti. Perhò ve pregamo et confortamo che gli credati et dati piena fede como a nuy proprii. Ex castris nostris prope Lenum, die xv octobris 1452.
Persanctes.
Cichus.


(a) Segue domino depennato.