Registro n. 13 precedente | 844 di 1330 | successivo

845. Francesco Sforza a Giorgio de Annone e a Lancillotto Bossi 1452 ottobre 18 apud Lenum

Francesco Sforza scrive a Giorgio de Annone, luogotenente, e a Lancillotto Bossi, referendario di Alessandria, d'aver inteso da pių persone che molti di Alessandria, dell'Alessandrino e di altre terre sforzesche se ne vanno nel territorio e ai servizi dei nemici manferrini. Comanda che venga pubblicato un bando per cui i sudditi sforzeschi che si trovano in detto paese nemico devono rientrare nei luoghi loro pena, se entro dieci giorni non obbediscono, la dichiarazione di ribelli e il sequestro dei loro beni. Vuole che di tutti gli inobbedienti gli si comunichino i nomi e gli si trasmettano gli elenchi riportanti distintamente i beni requisiti.

Spectabili et nobili dilectis nostris Georgio de Annono et Lanciloto Bossio, locotenenti et referendario nostris civitatis Alexandrie.
Havimo inteso per pių vie et da pių persone fidedegne, che sonno de molti nostri subditi de Alexandria et Alexandrina, et altri nostri lochi ogni dė quale se partino et absentano, et se reducano nelle terre e lochi alli servicii del signore marchexe e signore Guilielmo de Monferrato, inimici nostri, et fanno contra de nuy et dello stato nostro, de che ve dicemo et volimo che voy faciate bandire e proclamare che tucti li homini et subditi et gente d'arme et soldati, da pede e da cavallo, de Alexandria o de Alexandrina et de qualunque altro loco nostro, quali se [ 310v] trovino et sieno nelle terre et lochii delli prefati signore marchexe e signore Guilielmo, overo che siano alli suoy servicii, debbiano retornare alli lochi loro et habitatione et obedientia nostra fra termine de dė dece dapoy el dicto bandimento facto, avisando ciaschuno che non retornando infra el dicto termine, dal dicto dė in poy saranno publicati per rebelli et sarano confiscati li loro beni alla Camera nostra, como de rebelli et inobedienti. Et cossė ve dicemo ac commandiamo e volimo che, passati li dicti dė dece del bandimento, faciati publicare per rebelli tucti quelli sarano inobedienti et fareti la descriptione de tucti li beni loro, confiscandoli ligitimamente alla Camera nostra. Et de tucti quelli se farano rebelli, et la discritione et confiscatione delle robbe loro ne vogliate subito per vostre littere avisare, mandandone le liste tucte delle robbe descripte et li nomi delli rebelli, avisandone particularmente del tucto. Ex castris nostris apud Lenum, die xviii octobris 1452.
Christoforus.
Cichus.