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863. Francesco Sforza a Moretto da Sannazzaro 1452 ottobre 25 apud Calvisanum

Francesco Sforza risponde al milite Moretto da Sannazzaro, condottiero ducale, che, lamenta mancanza di strame e di soldi, che soddisferà le sue richieste. Non è altrettanto positivo nell'esaudirlo nella richiesta dell'officio delle bollette di Alessandria che il Moretto gli ha richiesto per Bartolino Aycardo: l'officio è incantato, perciò, mandi a Milano per intendersi con i Maestri delle entrate.

Spectabili militi domino Moreto de Santonazario, nostro armorum ductori dilectissimo.
Habiamo recevuto la vostralittera et inteso quanto ne scriveti del manchamento delli strami et delli denari et del magnifico Baylì, quale mò di presente se ritrova al Castellazo. Remanemo del tucto avisati et, respondendo, ve dicemo che provederimo al facto vostro subito, per modo che remanereti bene contento. L'officio delle bollete de Alexandria che ne rechiedeti per Bartholino Aycardo, vi dicimo che volontera ve ne compiaceressemo, ma credimo nuy ch'el sia incantato; siché podeti mandare a Milano ad intendervi cum li Magistri delle intrate nostre sopra ciò, perché loro se sforzarano farvi cosa grata. Data in castris nostris felicibus apud Calvisanum, die xxv octobris 1452.
Bonifacius.
Cichus.