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869. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 ottobre 26 apud Calvisanum

Francesco Sforza dice a Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, di essere assai dispiaciuto per il furto da Sfoyolo commesso e vuole che immediatamente liberi gli uomini del duca di Savoia, restituiscale bestie e tutto quanto ha sottratto, ivi compreso quello che è stato ripartito fra i suoi compagni.

Spectabili et circunspecto viro Georgio de Annono, dilecto locontenenti nostro Alexandrie.
Habiamo visto per lalittera, quale ne hay mandata introclusa in una toa. Quanto alla toa, respondendo, te ha scripto el Sfoyolo circa quella robbaria facta a quelli subditi e homini del'illustre duca de Savoya, et inteso ancora quanto tu ne hay scripto, al che, respondendo, te dicimo che ne dolemo grandemente per il dicto Sfoyoso sia commesso tale mancamento, el quale veramente ne è molto dispiaciuto, né deliberamo patirlo per [ 321v] alcuno modo. Per la qualcosa volemo che, recevuta questa, subito provedi ch'el sia, non solamente relaxati li homini, ma etiandio restituite le bestie et ogni robba tolta, senza alcuna exceptione, et quella che fosse divisa e partita frali compagni del dicto Sfoyoso fa che la se trovi ad ogni modo, et sia similmente restituita. Et diray al dicto Sfoyoso che faza per modo che più non habiamo a scrivere, altramente remanerimo malcontenti de luy, avisandoti che per l'alligata nuy gli scrivimo a complimento, le quale subito gli faray presentare. Data in felicibus castris nostris apud Calvisanum, die xxvi octobris 1452.
Bonifacius.
Cichus.