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87. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna 1452 gennaio 20 Lodi

Francesco Sforza risponde ai vari punti delle lettere di Ludovico da Bologna. Circa il suo comportamento con quel podestà, gli raccomanda di comportarsi in modo che non abbia motivo di toglierlo da lì. Vada pure a Bassignana e intenda quello che vuol dirgli Pietro e poi tutto gli riferisca. A proposito dei cavalli del Colleoni, siccome Balzarino, cancelliere di Roberto, ha risposto a Lancilotto da Parma nel modo che sa, gli comanda di farsi obbedire e dare alloggio per i cavalli che gli toccano. Si faccia obbedire da quelli della Valle di Rati e da quelli di Lonate, di Viguzzolo, di Pozzolo e di Pontecurone, sì che ciascuno prenda i cavalli che gli spettano.

[ 30r] Ludovico de Bononia.
Più toe littere havimo recevuto, ale quale de parte in parte respondendo ti dicemo, et primo, alla parte dele parole havute con quello nostro podestà, per le quale esso ne ha scripto che tu say quanto ti dicessimo deli modi hay ad servare, li quali mò non ti replicamo, ma bene ti dicimo che tu te diporti per modo che non habiamo iusta casone delevarti dalì con toa vergogna; del'andare tuo a Bassignana siamo contenti, carricandote che intende bene quanto ti vorrà dire domino Petro, et subito poy ne advisaray. Ceterum perché ne scrivi che quelli del magnifico Bartholomeo ogni dì hanno cavalli novi, utrum vogliamo li faci la monstra per darli lozamento solamente per li cavalli et boche vive, vel ne, ti dicimo che ne scrivi tanto cose ad uno tracto che ne confundi, et maravigliamosi perché pur intendesti da noy quanto circha ciò havevi a fare, et che tu, che sey bolognese, habbi cossì pocho cervello, siché exequiray quanto alhora te commissemo. Preterea perché Balzarino, cancillero de domino Roberto, ha risposto alancilocto da Parma, como credimo habbi inteso, ti dicimo che vogliamo te fazi obedire et li faci allogiare quelli cavalli gli tochano avisandote che domino Roberto non ha ad impazarse del facto delo allozare. Et similmente vogliamo te faci obedire da quelli dela Valle di Rati, et da quelli dalonate facendoli acceptare quelli cavalli che debitamente gli tochano et pariformiter vogliamo te faci obedire da quelli da Vigazolo, da Pozolo et cossì havemo dicto a quelli da Pontecurone, alli quali per l'alligata scrivemo, ita che per ogni modo acceptano li cavalli che gli tochano, providendo che alli soldati sia dato del vino con li loro pegni, como tante volte havimo scripto. Et horamay poni l'ordine a dicti allozamenti, per modo che più non sentiamo tanti rencrescimenti. Data Laude, die xx ianuarii 1452.
Et se pur li dicti de Ratti et dele Natte non volesseno essere obedienti, vogliamo che faci pigliare tanti del'homini che gli faci obedire. Data ut supra.
Cichus.