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878. Francesco Sforza a Giangaleazzo Trotti 1452 ottobre 27 apud Calvisanum

Francesco Sforza vuole che Giangaleazzo Trotti si intenda, in tutto ciò che concerne l'onore e la conservazione dello stato, con i marchesi di Incisa, che hanno dato dimostrazione sul fronte occidentale di essere affezionati alui (duca) e allo stato sforzesco.

Spectabili viro Iohannigaleaz de Trottis, dilectissimo nostro.
Perché, como havereti inteso, li spectabili marchesi de Incisa se sonno deportati molto (a) affectionatamente e caldamente in le cose occorse nel canto dellà per nuy et per lo stato nostro, como haveriano per sì medesmi, per el che [ 324r] gli ne siamo molto attenuti, desiderando nuy che ne l'avenire perseverano in questa loro optima dispositione verso nuy et il stato nostro, ve commettiamo e volemo che ve debiate intendere cum loro insieme in tucte le cose concernente l'honore, il bene et la conservatione del stato nostro et delle cose nostre dellà, non altramente che faresti cum nuy medesmi. Benché speramo in vuy per la immensurata fede e devotione vostra verso nuy, fareti, como sempre haveti facto nel(le) cose nostre, certificandove che nuy l'haveramo acceptissimo, et fareti a nuy cosa molto grata. Data in felicibus castris nostris apud Calvisanum, die xxvii octobris 1452.
Bonifacius.
Cichus.


(a) Segue bene depennato.