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898. Francesco Sforza dice ad Assereto Visconti 1452 novembre 10 apud Calvisanum

Francesco Sforza dice al milite Assereto Visconti di aver preso atto dell'informazione che ha ricevuto da Giovanni Filippo Fieschi dell'intesa raggiunta con il doge di Genova e che, in forza di detta intesa, ha dato per suoi collegati e confederati al doge il marchese Azzo da Mulazzo, il conte Manfredo Lando e lui. Il duca gli puntualizza che, per essere lui (Assereto) suo feudatario, non gli bisogna tale colligatione né confederatione e, conseguentemente, che lui faccia alcuna ratifica a Giovanni Filippo, situazione, la sua, che egli (Assereto) chiarirà al marchese e al conte Manfredo, oltre ad accusare alui (duca) ricevuta della presente lettera.

Spectabili militi domino Axereto Vicecomiti, carissimo nostro.
Havimo veduto quanto ne haveti scripto del'adviso che ve ha dato el magnifico Iohanne Filippo dal Fiescho circa el facto del'accordio suo cum lo illustre signore domino lo duxe de Zenoa, et che per questo el prefato magnifico Iohannefilippo ha dato per colligati et confederati suoy ad esso signore duxe el marchexe Azo da Mulazo, el conte Manfredo dalando et vuy. Dicimo che, siando voy nostro feudatario, como siati, el non bisogna tale colligatione né confederatione, et per consequens [ 330v] che vuy ne faciati ratificatione alcuna ad esso Iohanne Philippo. Siché volimo che in questo facto non faciati cosa alcuna per conditione del mondo, et questo simile chiarereti al prefato marchexe et conte Manfredo, et per vostralittera ne advisareti della recevuta de questa et como havereti facto. Ex castris nostris felicibus apud Calvisanum, die x novembris 1452.
Persanctes.
Dupplicata die xiiii novembris 1452, prope Calvisanum.
Persanctes.
Cichus.