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899. Biagio Assereto Visconti a Francesco Sforza 1452 ottobre 22 Serravalle

Biagio Assereto Visconti comunica a Francesco Sforza che Giovanni Filippo Fieschi gli ha notificato che fra due giorni si dovrà, grazie all'intervento dell'oratore sforzesco e di quello fiorentino, addivenire a un accordo fralui e il doge di Genova. Notizia, questa, che egli ha appreso con grande piacere perché ciò sarà a Giovanni Filippo di remora a deviare dalla volontà dello Sforza. Tra l'altro, Giovanni Filippo gli ha fatto sapere di aver dato al doge come suoi collegati e confederati il marchese Azzo da Mulazzo, il conte Manfredo dalando e anche lui se non dispiacerà al duca. I precitati due oratori (milanese e fiorentino) hanno osservato che lui (Assereto) deve cercare di non agire contro il doge e neppure lo Sforza contro di lui, mentre da parte sua, Assereto può procedere alla ratifica di tale colleganza solo se non ostala volontà del duca et salvis iuribus superioritatibus vestris, come sottolinea ancora Sceva.

Magnifico Cicho per postam Terdone.
Cito cito.
Illustrissime princeps et excellens domine domine metuende, lo magnifico Iohannefilippo me scrive che infra duy dì se de' concludere l'acordio traluy et misser lo duxe de Zenova per interpositione delli oratori ducale et Florentino, como son certo la excellentia vostra sia advisata, de che ho grande piacere in queste mie angustie, acciò che la illustre signoria vostra intenda che esso may non devierà dalla vostra volontà et, facendo luy altramente non gli seria amico, né parente. Et tral'altre (a) conditione ch'el me scrive, dice che luy ha dato a misser lo duxe, per colligati et confederati suoy lo marchexe Azo da Mulazo, lo conte Manfredo dalando et mi, Biasio, de che, non despiacendo alla signoria vostra, son molto contento, benché in veritate non gli pensay may. Ma gli oratori predicti et luy hanno havuto optimo respecto ch'el duxe debbia havere più certeza, essendo specialiter o(b)ligato, io non debbia cercare cosa damnosa al stato suo, como serà vero, né ancala signoria soa contra de mi. Et fazando io ratificatione de questa tale colligatione, la farò sì et in quanto non sia contrala mente della signoria vostra et salvis iuribus superioritatis vostre, como scrive domino Sceva per luy et per lo oratore Florentino, a recommandandomi alla prefata signoria vostra. Data Seravalle, die xxii octobris 1452. (b)
Illustris dominationis prefate fidelis aules et comes Blasius.


(a) Segue conditione depennato.
(b) Attergo: Illustrissimo principi et excellenti domino domino duci Mediolani, et cetera, Papie, Anglerieque comiti, ac Cremone domino metuendo.