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9. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1451 dicembre 28 Lodi

Francesco Sforza comunica al fratello Corrado che un suddito sforzesco da Casale de Cermeli di Alessandria, detenuto e giudicato ad Asti, è stato là condannato quale reo confesso come fabbricatore di monete false, ma ha accusato altri dello stesso reato. Costui se n'è ora fuggito a casa sua. Avutolo nelle mani, ne informi il governatore di Asti chiedendogli che, per volerlo ulteriormente giudicare, gli mandi gli atti del precedente processo. Potrà in tal modo scoprire gli altri falsificatori.

Magnifico Conrado de Foliano.
Uno nostro subdito da Casale de Cermeli de Alexandria, già più dì passati, fo destenuto in Ast, imputato che aveva fabricato moneta falsa, et cussì ne è stato facto uno processo là in Ast; finalmente quello tale imputato è fugito dellà et è ritornato, como se dice, ad casa. Et perché sentimo che ha confessato et accusato de molti altri falsificatori de monete, como appare nel processo, desyderosi de sapere chi sonno quelli altri, volimo che cum subtile industria tu orechi havere nelle mano quello tale da Casale Cermeli et, tenendolo in districto, advisaray subsequenter el gubernatore de Ast et gli scriveray che tu hay sustenuto el tale fugito delà per fargli ragione et, accioché meglio tu possi procedergli contra, che la soa magnificentia te volia mandare el processo contralui formato, et a questo modo saperimo che sonno li falsificatori. Fa' adonque quanto havimo sopradicto et demum advisarane per tue littere quanto sarà succeduto. Ex Laude, xxviii decembris 1452. (a)
Cichus.


(a) Così A.