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902. Francesco Sforza a Battista Visconti 1452 novembre 11 apud Calvisanum

Francesco Sforza ripete a Battista Visconti, capitano del distretto di Novara, l'ordine di provvedere che Bassiero de Bocca non molesti nella loro possessione Giovanni da Bocca e suo fratello Guglielmo, uomo d'arme del cavaliere Giacomazzo da Salerno, condottiero ducale.

Nobili viro Baptiste de Vicecomitibus, dilecto capitaneo nostro districtus Novarie.
Se ricordiamo per altre nostre littere havereti scripto che devesti intendere certalite et differentia quale vertisse fra Giovanne da Bocha et Guilielmo, suo fratello, homo d'arme del spectabile et strenuo cavallero domino Iacomazo da Salerno, nostro conductero, et Bassiero da Bochaloro parente, per casone de certa possessione che li prenominati dicono essere turbata et impedita per dicto Bassiero, determinandola et decidendola per modo che più non havessero alitigare insieme. Et perché de novo li antenominati ne hanno facto exponere con querella che pur sonno turbati in dictaloro possessione, pertanto te replicamo [ 331v] iterato che cognoschi dicta differentia, et trovando che fossero molestati et turbati indebitamente provide ch'el dicto Bassiero più non gli fazi impedimento, acciò ch'el dicto Giovanne habia ad servirne qua cum bono animo et cum più prompta fede. Data in nostris felicibus castris apud Calvisanum, die xi novembris 1452.
Bonifacius.
Cichus.