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906. Francesco Sforza alla comunità di Novara 1452 novembre 13 apud Calvisanum

Francesco Sforza perora presso la comunità di Novara la concessione della cittadinanza per Guglielmo da Montemoro, suo famiglio, sicuro che farà onore alla città e che, se anche sgarrasse in alcunché, egli (duca) metterà la sua auctorità ... ad ogni mancamento.

Communitati Novarie.
Guilielmo da Montemoro, nostro fameglio, desydera farse citadino de quella nostra città et usare di beneficii d'essa. Et perché quanti più citadini gli sonno, tanto più cede ad honore de vuy citadini, haveremo grato, et cossì ve confortiamo, carricamo e strenzemo lo vogliate acceptare et creare vostro citadino con le solemnitate debite et opportune, rendendoce certi che luy anche se deportarà in modo che sareti contenti haverlo acceptato. Et s'el dicto Guilielmo mancasse in alcuna cosa per adimpire li vostri ordini per essere citadino, volemo che, non obstante questo el sia facto citadino, perché siamo certi che in l'avenire haverà a supplire ad ogne cosa, mettendo la auctorità nostra ad ogni mancamento. Ex nostris felicibus castris apud Calvisanum, die xiii novembris 1452.
Irius.
Cichus.