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92. Francesco Sforza a Francesco Capra 1452 gennaio 20 Lodi

Francesco Sforza risponde a Francesco Capra prendendo atto dell'impiccagione di due individui, ma soprattutto del suo impegno per tirar fuori dalla Preda Filippo Spinola; faccia comprendere a quelli di Genova l'impegno che mette contro Filippo. Si compiace per la risposta data a Giovanni di Alessandria e gli comunica di aver ordinato a suo fratello Corrado di mandargli cinquanta, sessanta fanti. È soddisfatto del comportamento di Galeotto Spinola contro Filippo.

[ 31v] Francisco Capre.
Respondendo a doe toe littere, l'una del dì xi, l'altra del dì 13 del presente, circha il facto de quelli doy hay facto impicare per la gola, dicemo che molto n'è piaciuto et commettemote che tu vogli mettere tucto (a) lo tuo intelletto et diligentia a cavare Filippo Spinula della Preda, perché siamo omnino disponiti cavarlo del dicto luocho; et circha ciò governaraete prudentemente per demonstrare et dare con effecto ad videre al presente stato de Zenoa il desyderio che havemo ad cavar fuora della Preda dicto Filippo, et molto te commendiamo della resposta hay facta a domino Iohanne d'Alexandria. Noy havemo scripto ad Conrado, nostro fratello, che te debbia mandare cinquanta o sessanta fanti deli nostri che sonno dal canto delà, li quali te mandarà prestissimo; siché attendi dì et nocte alla impresa contra dicto Filippo et mandare ad effecto quella impresa. Delli boni deportamenti et demonstratione che usa et sa Galeocto Spinula contra dicto Filippo, ne habiamo preso grande piacere, et cossì volemo che tu lo conforti et persuade ch'ello sequi virilmente et faza ogni cosa a luy possibile contra dicto Filippo, certificandolo che per una cosa al presente non ne poria far cosa più grata et accepta de questa, al quale noy anchora gli scrivimo una lettera piacevole. Alle altre parte non accade resposta; restiamo advisati del tucto et commendiamote della diligentia et solicitudine toa. Data Laude, die xx ianuarii 1452.
Cichus.


(a) tucto in interlinea.