Registro n. 13 precedente | 925 di 1330 | successivo

926. Francesco Sforza a Pietro Campofregoso 1452 novembre 18 Gambara

Francesco Sforza ripete a Pietro Campofregoso, doge di Genova, la sua gratitudine per le espressioni amichevoli verso il duca e lo stato sforzesco manifestate ad Antonio da Biasca, suo parente e capitano dei balestrieri: lo assicura che, più coi fatti che con le parole, avrà modo di constatare i sentimenti ducali verso la sua persona e il suo stato. Gli comunica che rimanda con l'anticipo di un mese Antonio e i balestrieri perché ritiene inutile trattenerli negli attuali tempi dirupti e guasti. Si dice obbligatissimo verso Antonio, comportatosi in ogni cosa tanto humanamente et prudentemente.

[ 339r] Illustri domino tanquam fratri nostro carissimo domino Petro de Campofregoso, Dei gratia Ianuensi duci.
Havimo inteso quanto ne ha dicto per parte della signoria vostra misser Antonio da Biassa, suo parente et capitaneo delli balestreri, della soa bona volontate e dispositione verso nuy et lo stato nostro, alla qualcosa respondendo dicimo che questo a nuy non è cosa nova, anzi l'havimo veduto continuamente per effecto; et perché per altre nostre littere et ambassate havimo scripto et mandato a dire a compimento alla signoria vostra, como siamo certi che quella haverà inteso, ne pare quodammodo superfluo ad replicare altro se non che la signoria vostra vederà lo effecto del nostro perfecto e sincero animo e volontà verso la prefata signoria vostra et lo stato suo, non altramente che verso la persona nostra.
El dicto misser Antonio retorna dalla signoria vostra cum li balestreri, delli quali havimo havuto optimo servitio, et non è parso de retenerli (a) per quello altro mese, como per littera nostra havevamo rechiesto alla signoria vostra per rispecto alli tempi che sonno dirupti e guasti, delli quali rengratiamo la signoria vostra tanto cordialmente quanto ne sia possibile. Esso domino Antonio continuamente se è ritrovato presso nuy, lo quale se è deportato in ogni cosa tanto humanamente et prudentemente che meglio non se porria dire, in modo che quanto per nuy gli siamo continuamente obligatissimi. Luy retorna informato ad pieno informato (b) delle cose da qua, como essa signoria vostra intenderà. Perhò non accade dire altro, se non che piaza alla signoria vostra credergli como a nuy proprii. Ex Gambara, die xviii novembris 1452.
Persanctes.
Cichus.


(a) In A reterneli.
(b) Così A.