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955. Francesco Sforza a Stefanone Vimercati 1452 dicembre 4 Gambara

Francesco Sforza risponde a Stefanone Vimercati, capitano della cittadella di Alessandria, che non ha la possibilità di concedergli i richiesti cento ducati in considerazione che egli è malpagato. Lui stesso ha dovuto, per avere denaro, impegnare argenti e vestiti. Scriverà, tuttavia, al referendario e ai Maestri delle entrate che gli facciano avere quanto gli è dovuto della sua provvisione.

[ 351r] Prudenti viro Stefanono de Vicomercato, capitaneo citadelle Alexandrie, nostro dilecto.
Inteso quanto per toe littere ne hay scripto delli cento ducati vorreti te facessemo dare per subventione, consyderato che tu sey malpagato della toa provisione, te respondemo che volontera satisfaressemo alla rechiesta toa se potessemo; ma non possemo, et per havere denari impignamo argenti, vestiti et quello che havemo. Ma perché sii pagato e satisfacto de quello debbi havere per el (a) tuo servito, scrivemo per l'alligate al referendario nostro lì e cossì alli Magistri del'intrate nostre in modo che provederano al pagamento tuo, et porray contentare li compagni et subvenire alli bisogni tuoy. Ex Gambara, die iiii decembris 1452.
Marchus.
Cichus.


(a) el in interlinea.