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971. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 dicembre 15 Gambara

Francesco Sforza dice a Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, di essere contento per l'arrivo di Folchetto e delL'accoglienza che Giorgio gli ha fatta. Si meraviglia che fra tanti ribelli, e alcuni in buone condizioni finanziarie, non si siano trovati possessori di cose mobili. Investighi con il referendario con maggior diligenza. Gli piace il provvedimento dalui preso per far sistemare le stancie" della cittadella. Procuri che i lavori siano portati presto a termine in modo che vi si possa stare per fare la guardia. Il fatto che abbia destinato Antonello del Borgo al capitaneato di Bergoglio non lo convince; siccome si tratta di un luogo importante, vi metta temporaneamente qualcuno che sia sufficiente. Dispiace che quel cancelliere abbia perduto delle lettere, anche se si trattava di lettere con cose che dovevano rincrescere ai nemici. Replica la lettera a Iob da Palazo: se egli non fosse presso al Balivo, la si modifichi in modo che la legga il Balivo. Non conceda la licenza chiesta da Moretto, perché, indurrebbe altri a fare altrettanto e non si farebbe che creare un gran disordine. Quanto allo strame, cioè la paglia, sarebbe, si dice, opportuno sostituirlo con fieno. Tenga presente che fra poco sopraggiungerà Bartolomeo Colleoni che dovrà andare ad guadagnarse dele stancie et strame in quello delli inimici.

[ 356r] Spectabilis viro Georgio de Annono, dilecto locuntenente nostro civitatis Alexandrie.
Havimo recevute le toe de v, vi, vii et viiii del presente et, inteso quanto ne hay scripto, te respondemo ale parte necessarie, et primo, della venuta de Folcheto nuy siamo molto contenti, et maxime ch'el venga cum quello che tu scrivi. L'honore gli hay facto, ad nuy è piazuto et te ne lodiamo et commendiamo grandemente, et cossì vogli fare per l'advenire quando te recaderano simile cose.
Circhalo facto de rebelli et robbe loro, havimo inteso quello scrivi. Se maravigliamo che dichi ad costoro non siano trovate cose mobile, perché sonno pur tanti et anchora stavano bene, che se gli doveria trovare pur del mobile. Però vogli ti insieme col referendario cerchare et investigare molto bene cum diligentia questo facto, et trovarlo, et poy mandarne particularmente per scripto ogni cosa.
Lo provedimento che hay facto per fare conciare quelle stancie della citadella ne piace: sollicitaray che siano aconze presto acioché se gli possa stare ad fare la guardia. Alla parte de Antonello dal Borgo et de quello altro che hay deputato al capitaneato de Bergoglio, dicimo che Antonello non è homo da governare populo, et però, attesala importantia da quello loco, vogli subito provedergli de uno che sia ben sufficiente finché nuy gli mandarimo un altro.
Le littere che ha perdute quello canzellero, quale sonno venute in mano de inimici, ne rencresce, ma ben te avisamo che in le dicte lettere erano cose che piutosto dovimo recrescere che piacere ali inimici. Nuy replichamo la alligata ad Iob da Palazo: provedi de mandarla subito ad salvamento et, se per caso Iob non se trovasse presso el Baylì, scriveray dato a parte al Baylì che lalegaluy.
Lalicentia che te ha domandata domino Moretto per andare ad fare la festa ad casa soa, havimo intesa, unde, considerato che se la concedessimo aluy, li altri suoi, chi per uno modo et chi per un altro gli andariano drieto, che saria tanto a dire como mettere uno grande desordine, ad noy non pare per modo alchuno de concedergli la dictalicentia. Però vogli, cum quello honesto modo che te parerà, fargli intendere questo et che tante volte per lo passato ha facto simile festa fuora de casa soa, gli voglia fare anchora questa, considerato quello che importa el suo essere là.
[ 356v] Alla parte del strame, cioè delle paglie che hanno consumate quelli nostri che sonno là, et che saria bisogno per non lassare scorticare li cavalli che horamay se gli commenzasse a dare del feno, et che dovendoli dare feno quelli citadini se ne gravano, dicemo che, siando adesso quello tempo che è, et siandose fina al presente mantenuti li cavalli, non ne pare iusto né conveniente che mò, per manchamento de strame, se debiano lassare scorticare. Siché vogli vedere che ad questo facto sia pigliato bono partito et tale che gli cavalli habiano del strame, che non se morano de fame, advisandote che como per altre havimo scripto, mandiamo de presente là a quella impresalo magnifico Bartholomeo Colione cum bono numero de gente, et già ha passato Adda et proseque el suo camino. Et tutta volta ch'el sia gionto là, luy haverà ad essere insieme cum quelli altri nostri et andare ad guadagnarse dele stancie et strame in quello delli inimici, in modo che quelli nostri citadini non haverano ad havere più affano, né brigha. Siché per el presente, attesala necessità, bisogna che se facia al meglio che se pò.
Nuy havimo havuta questa toa ultima che fa mentione della venuta de Folchetto in lo soprascripto della quale gli è facto suso tredeci volte cito, et poy citisse et volantissime die noctuque per postas, sub pena furcarum, et oltra ciò gli è depinto uno paro de forche: nuy non sappimo ad che fine sia stato facto questo et, per certo, se ne maravigliamo assay, perché se fosse stato caso che fosse perduta Alexandria et ciò che havimo delà, et che non se tenessino se non le forteze, quello tuo cancellero che l'ha scripta non haveria possuto fare più, et in cosalegiera, como era questa, non se dovia fare tanto caso perché questo è quello per lo quale li nostri cavallari se scorticano li cavalli a delecto, et poteria accadere una volta una cosa importante che non saria creduta, siché faray ch'el tuo canzellero gli habia advertentia un'altra volta. Ex Gambara, xv decembris 1452.
Persanctes.
Iohannes.