Registro n. 13 precedente | 972 di 1330 | successivo

973. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 dicembre 13 Cremona

Francesco Sforza ritorna a insistere con Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, che a quei di Cassine caciati fora de casa soa per esserne servidori e fedeli si provveda con i beni dei ribelli. Le sue lettere sono rimaste inascoltate e nulla si è fatto, per cui si appella ancora alui e al referendario perché facciano quanto ha ordinato, altrimenti interverrà lui.

Spectabili viro Georgio de Annono, locontenenti Alexandrie, dilectissimo nostro.
Più volte per nostre littere te havimo scripto che a quelli da Cassine, quali sonno caciati fora de casa soa per esserne servidori e fideli, gli facesti providere delli beni delli rebelli de quella nostra città, et ne pare che delle nostre littere sia facta poca estima, perché alli predicti da Cassine non gli è, per vigore d'esse, facto provisione alcuna, ma per il nostro referendario lì, dicto de sopra villania et parole inhoneste, et pare che quelli hanno a fare li facti nostri, habiano più caro favorire li facti delli inimici nostri che li nostri, della qualcosa per certo ne maravegliamo. Pertanto, iterato per questa, te commandiamo che, visis presentibus, debbi alli memorati da Cassine providere delli beni delli rebelli nostri de quella città, secondo che per l'altre nostre te habiamo scripto. Altramente te advisamo che, sentendo non habi facto debita provisione et executione secondo le nostre littere scripte a ti et al referendario, a questo gli provederimo como ne piacerà, et ne sarà forza monstrare che ne rescresca non essere obediti. Data Cremone, xiii decembris 1452.
Marchus.
Cichus.