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988. Francesco Sforza al vescovo di Tortona 1452 dicembre 22 Cremona

Francesco Sforza ammonisce il vescovo di Tortona che si porterà in città il cancelliere di suo fratello Corrado, Francesco Biscossa, per riscuotere il sussidio di 400 ducati, addossato al clero, e che lui, con disinvolto spregio delle lettere ducali, si trattiene.

Reverendo in Cristo patri dilecto nostro domino episcopo civitatis nostre Terdone.
Perché Conrado, nostro fradello, senza più dilatione fusse satisfacto della assignatione per nuy ad esso facta sopra a quello clericato de ducati 400, havemo per altre nostre, scripte a vostra paternità, che ogni denaro scosso dalla taxa de dicti ducati 400 la gli facesse dare a Francesco Biscossa, de esso Conrado cancillero, ad exigere dicta assignatione deputato, delle quale nostre littere ne pare habiati facto poco caso, perché haveti facto tucto lo contrario de quanto nuy scrivevamo in havere facto scodere molti denari de dicta assignatione et teniteli Iì in vuy. Or, sia como se voglia, replicando de novo, volemo et ve commettiamo che ogni denaro scosso et che se scoderà della dicta taxa delli ducati 400, vuy gli faciati dare, remota ogni exceptione, allo soprascripto Francesco Biscossa per fine habiala integra, de dicta (a) assignatione, sua satisfactione, facendo in questa materia in modo che non habbiamo cum displicentia casone più replicare littere. Data Cremone, die xxii decembris 1452.
Cichus.


(a) Segue satisf depennato.