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991. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 dicembre 21 Cremona

Francesco Sforza risponde a Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, che gli è piaciuto che il prigioniero di Simonino Ghiglino sia capitato così. Non capisce perché il referendario sia restio ad avvalersi dei beni dei ribelli nel modo richiesto dal duca, che scriverà a entrambi sul come servirsene. Concorda con lui su quello che ha detto al Baylì circala carenza di strame e scriverà pure a Iob perché convinca il Baylì ad aver pazienza fino all'arrivo di Bartolomeo Colleoni, che è già in marcia con un discreto numero di gente e con bombarde. Avvisi i condottieri di essere pronti a eseguire quanto Bartolomeo ordinerà loro.

[ 363v] Spectabili viro Georgio de Annono, locontenenti Alexandrie nostro dilecto.
Respondendo alle toe lettere de dì xv del presente, te dicemo che restamo accompimento per le toe lettere avisati de tucte le occorrentie del canto dellà, et ne è piaciuto summamente intendere che quello captivo de Simonino Ghiglino sia capitato nel modo ch'el è. Alla parte delli beni delli rebelli ch'el referendario non voglia proseguire a mandare ad executione quello sia necessario da fare, ne maravegliamo ch'el debbia usare questi modi quando el vede et intendela intentione nostra, et perché habia casone de fare integramente et presto quelli gli è da fare, scrivemo per l'alligata a ti et aluy como vederay. Alla parte del mancamente del strame per li cavalli del magnifico Baylì, tu gli hay resposto accompimento quello è possibile a potere fare, et lo simile scrivemo per l'alligata a Iob che debbia ancora dire luy, acciochè habbia casone de havere pacientia fin alla venuta del magnifico Bartholomeo Colione, el quale, per tuo adviso, è in camino et se ne vene per directura a quella impresa cum uno bono numero de gente et cum le bombarde et tucto quello lì è necessario. Siché faray etiamdio advisati tucti quelli nostri conducteri che stiano in ordine et impuncto, accioché, quando el dicto Bartholomeo gli scriverà che vadano daluy cum li loro compagni, gli possano andare subito, li quali intendemo che debbiano fare et exequire quanto dicto Bartholomeo gli ordinarà et commandarà quanto la persona nostra propria. Ex Cremona, xxi decembris 1452.
Iohannes.
Iohannes.