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998. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 dicembre 29 Cremona

Francesco Sforza conferma a Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, di aver preso atto di quanto gli ha riferito quello del Bosco che, cioè, il podestà conforta gli uomini di là con il dire che quando dovessero lì accamparsi i nostri, egli tirerà fuori le bandiere del duca di Savoia. Lo Sforza ritiene che ciò sia null'altro che una boutade, ma se gli uomini di là lo facessero, vuole che siano trattati da nemici e così li consideri il Colleoni.

Spectabili viro Georgio de Anono, locontenenti Alexandrie, dilecto nostro.
Havimo inteso quanto per toe littere ne hay scripto de quelle parole te ha dicto quello è ussito del Boscho: ch'el potestate (a) confortal'homini d'essa terra dal Boscho a stare constanti e fermi de bono animo, cum dirgli tucta fiada gli vadano li nostri ad campo, levarà le bandere et insigne del'illustre duca de Savoya. Te respondemo che non credemo, quantunche bene el dica, ch'el facesse, ma dice cossì per confortare la brigata. Ma pur quando el facesse, dicimo che volimo, non havendo respecto alcuno a dicte bandere et insigne del prefacto duca, se gli facia guerra et se tractano como nostri inimici. Et cossì diray al magnifico Bartholomeo Coglione per nostra parte ch'el debbia fare. Ex Laude, die xxviiii decembris 1452.
Marchus.
Iohannes.


(a) Segue d'essa depennato.