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1003. Francesco Sforza a Boccaccino de Alamannis di Firenze 1452 ottobre 20 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza, informato da Diotesalvi, comunica a Boccaccino Alamanni di Firenze di aver abbandonato Leno e di essere giunto a Calvisano, luogo di grande importanza e su cui facevano grande conto i nemici, che, a loro volta, sono a Ghedi e vanno fortificandosi. Nella campagna di Montichiari vedrà di attaccare i nemici. Eguali cose ha scritto a Roma a Nicodemo.

Boccacino de Alamannis de Florentia.
Per altre nostre et per lettere de Detesalvi sete stati advisati dellà de quanto é successo; hora per questa vi advisamo che heri, che fo xviiii del presente, se levassemo con lo nostro exercito da Leno et venissemo per la bella campagna qui ad Calvisano, lo quale é loco de grande importantia, del quale loco li inimici ne facevano grandissimo capitale et grande casa et drizavaseli una grande speranza per loro. Lo quale loco, zonti che fossimo, primo che smontassero li nostri, havessimo de acordio; li inimici sonno andati ad Ghede et alozano in quelli burghi [ 254v] et lì attendono ad fortificarsi. Noi siamo qui in sula campagna de Montechiaro. Attenderimo se possiamo cavare costoro da questi paduli, dove sonno stati tucta questa estate, et se non vorrano uscire fuora campagna et vorrano stare imbugadi, attenderimo a fare delle cose gli dispiacerano. De che sareti avisati. Ex castris apud Calvisanum, xx octobris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.
In simili forma Nicodemo Rome.