Registro n. 14 precedente | 1029 di 1952 | successivo

1029. Francesco Sforza a Oldrado, luogotenente di Parma (1452 ottobre 25 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza rispondendo a Oldrado, luogotenente di Parma, richiama quello che gli ha già scritto a proposito di Giovanni Grosso. Circa Maffeo Paniza, prigioniero di Bevilacqua, annuncia che è in corso un chiarimento della vertenza. Avuta la copia della risposta dei Rettori di Reggio, non aggiunge altro. Quanto ai danni che ricevono i Parmensi dal duca di Modena, assicura di averne scritto a quel signore. Ha parlato con Roberto e Cristoforo Torelli per gli uomini di Montechiarugolo e di Colorno e ha ottenuto promesse di un loro intervento. Di Giorgio de Arlotti gli ha fatto parola in un'altra lettera. Faccia quello che in quella ordina.

Domino Oldrado, locuntenenti Parme.
Havimo recevute tre vostre lettere de data xx del presente, et inteso quanto per quelle scrivite, respondemo alla parte, et primo, ad quella de Zohanne Grosso. Per un'altra nostra vi havimo resposto quanto accade.
Ala parte da Maffeo Paniza, presone de Bevilaqua et cetera, dicemo che la parte adversa é qui da noi et tra loro è il debuto; farimo chiarire dicta differentia, et poi ve responderimo.
La copia della resposta havite havuta dalli Rectori da Regio havimo havuta: non dicemo altro.
Ala parte deli subditi nostri de Parmesana receveno danno et cetera, per la via delle terre et lochi del'illustre signore duca de Modena et cetera, dicemo che noi havimo scripto in opportuna forma al prefato illustre signore duca; credimo li debbia provedere.
Al facto deli homeni de Montechiaruculo et de Colorgno et cetera, dicemo che havimo scripto et parlato ad meser Roberto et cossi ad meser Christoforo Torello, et loro ne hanno resposto de provederli in opportuna forma. Altro per questa non accade. Data ut supra.
Post datam. Al facto de Zorzi de Arlotti vi scrivemo, como per un'altra nostra vederite, di che, con boni modi, vediati de exequire quanto circa ciò scrivimo. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.