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104. Francesco Sforza al conte Stefano di San Vitale. 1452 gennaio 12 Lodi.

Francesco Sforza chiede a Stefano di San Vitale di avvalersi della sua influenza per favorire il matrimonio di una fanciulla, figlia di Pietro Brunoro, con Luigi da Parma, suo ottimo e fedele servitore. Altrettanto ha scritto alla badessa "Sanctini", a Donino e ad Attanasio di Parma.

Comiti Sthefano de Sancto Vitali.
Nuy havimo fra l'altri camoreri et servitori Aluysio da Parma, il quale cum tanta fede et solicitudine ne ha servito et serve, che l'havimo carissimo et gli darimo intendere per lo advinire che gli volimo bene como a figliolo per le sue virtù et suffitientia. Et perché sentimo che li sui parenti desiderariano de dargli per moglia una garzona, quale fu figliola de Petro Brunoro, ne restaressimo anchora nuy molto contenti et satisfacti.
Sentendo adoncha che vuy in questo facto gli haveriti auctoritate assay et molto se moveranno li parenti d'essa garçona al consiglio vostro, vi confortiamo assay et stringimo, per quanto desiderati far cosa che ne piaza, che debiati consigliare, persuadere et instare ch'el se facia, certificando li parenti d'ella che potranno persuadere haver facto parentado cum persona a nuy grata. Data Laude, die xii ianuarii 1452.
In simili forma scriptum fuit domine abbatisse Sanctini et strenuis viris Donino de Parma et Attanaxio Parmensi.
Cichus.