Registro n. 14 precedente | 1045 di 1952 | successivo

1045. Francesco Sforza ad Antonio Protto 1452 ottobre 27 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza si compiace con Antonio Protto della sua convalescenza e quanto alla richiesta di danaro, risponde che gli fa avere quanto dato agli altri, un ducato a cavallo, e perciò darà al suo messo trenta ducati. Circa i cento ducati chiesti per un cavallo, gli risponde che la sua attuale disponibilità gli permette di pagare solo un ducato per cavallo, ma che le cose presto si metteranno in sesto e allora gli potrà dare quei denari chiesti.

Domino Antonio Protto.
Havimo recevuto vostra lettera et inteso quanto scrivite. Respondemo che del male havite havuto n'é doluto et rencresciuto quanto de proprio figliolo, et cossì havimo pigliata singulare conteteza della convalescentia vostra.
Ala parte dela necessità et bisogno in che site per havere havuto assai dispendio, et che vi vogliamo mandare la rata vostra deli denari, secundo facemo dare ad altri et cetera, dicemo che siamo certissimi che habiati bisogno, como che diceti. Il perché siamo contenti darvi la rata vostra deli denari, como havimo comenzato a dare alli altri, cioé uno ducato per cavallo, de quali vi ne mandiamo per questo vostro mandato portatore de questa, ducati xxx, aciò vi possiate adiutare ad guarire presto. Et del resto scrivite a chi volite siano dati, che li farimo subito respondere et dare.
Ala parte deli ducati cento domandati per uno cavallo, dicemo che, havendo noi el modo de satisfarvi, (a) haverissemo multo a grato, ma, attenta la necessità et extremitade del denaro in quale siamo de presenti, che apena possemo repezarce et industriarce a dare questo ducato per cavallo, non possemo. Ma datevi bona voglia che le cose nostre prestissimo se dirizarano in modo vi porrimo provedere et de quelli, et più de quelli, in modo ve haverite ad contentare. Ex castris apud Calvisanum, die xxviii octobris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue de uno depennato.