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1081. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1452 novembre 11 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza scrive a Oldrado Lampugnani in merito a quanto gli ha detto il suo squadriero Francesco da Trevi che, venendo Giovanni Piccinino da Borgomanero con il fratello dalla parte di quelli da Correggio per parlare con lui, i due furono imprigionati a Parma e, liberatone poi uno, l'altro non fu rilasciato se non dietro pagamento. Ordina, perciò, a Oldrado di far rilasciare il prigioniero non essendo ammissibile che i fratelli, soldati, debbano sostenere tali spese.

Domino Oldrado de Lampugnano.
Francesco da Trevi, nostro squadrero, ne ha decto che, venendo Zohanne Pizinino dal Borgo Maynero con el fratello dal canto de quelli da Correzo per conzarse con luy, sonno stati destenuti lì ad Parma, deli quali n'è stato relaxato l'uno, l'altro se retene (a) in presone per certi denari gli domandano a tucti doi birri del palazzo. Et perché non ne pare honesto che loro, che sonno soldati, debiano pagare queste tale spese, como faria un'altra persona che non facesse l'arte del soldo, pertanto vogliati, subito recevuta questa, farlo relassare liberamente, trovando essere cossì, como loro dicono. Ex castris apud Calvisanum, die xi novembris 1452.
Marcus.
Iohannes.

(a) retene in interlinra su retrova depennato.