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1084. Francesco Sforza al podestà di Guardasone 1452 novembre 14 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza informa il podestà di Guardasone delle lagnanze di Giovanni da Romanengo, balestrero, e di altri perché il prigioniero che dovevano prendere da uno del posto, risulta fuggito. Il duca comanda al podestà di obbligare il compaesano a consegnare il prigioniero o a pagarne la taglia.

Potestati Guardasoni.
Zohanne da Romanengo, nostro balestrero, et certi altri soi compagni dicono che, havendo loro consignato uno presone in le mane de uno de quella terra, quando l'hanno voluto torre non l'hanno possuto havere, perché li è dicto essere fugito. Et perché non è licito che essi balestreri portino danno de questo, volimo astrengi quello in chi mane lo dicto presone fo consignato, overo a restituirli lo dicto presone, overo a pagargli la taglia, come è debito et rasonevole. Ex nostris felicibus castris apud Calvisanum, die xiiii novembris 1452.
Irius.
Cichus.