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1099. Francesco Sforza agli Anziani e al Vessillifero di giustizia di Lucca 1452 novembre 20 Gambara

Francesco Sforza informa gli Anziani e il Vessillifero di giustizia di Lucca di aver ricevuto la loro risposta circa la diffida data alle genti "marchesche" e della fine posta alla diffida e li ringrazia per la benevolenza e devozione mostrata. Li informa che, circondati dalle genti sforzesche, i nemici sono a Ghedi e che per grave carenza di strame saranno obbligati a uscire.

[ 274r] Magnificis amicis nostris carissimis dominis Ancianis et vexilifero iustitie populi et communis Lucani.
Havemo recevuto vostre lettere de data viiii del presente responsive alle nostre del'adviso ve habiamo dato della diffida quale facessemo alle gente marchesche, et de quanto fo scripto e replicato hinc inde circa ciò et dello honorevole fine che dicte gente marchesche detero alla dicta diffida, havendo acceptato, et cetera. Et inteso quanto respondendo scriveti, comprendiamo essere in vuy quella solita benivolentia et affectione in verso nuy delle quale continuamente et per demonstratione et effecti haveti dato laudabile experimento, et maxime intendendo nuy quanto seti cupidi et desyderosi de ogni nostra amplitudine, Laude, honore e gloria, de che sommamente ve rengratiamo. Et quantunche queste nostre gente inimiche non habiano voluto comparere et fare quello era l'honore et el debito loro, attenderimo a fare delle cose relevante in modo che tucti loro desegni gli haverano a mancare, et speramo farvi sentire delle cose che ve darrano grate.
Altro de novo non ce accade. Li inimici sonno a Ghedi, et le gente nostre sonno circunstante a loro, quale tucto possiamo havere in tre hore unite; loro stentano de strami e bisogna se dividano et vadano alle stantie. De quanto seguirà più ultra degno de notitia, ne rendiremo sempre advisate le vostre magnificentie. Ex Gambara, die xx novembris 1452.
Ser Iohannes de Ulesis.
Cichus.