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1104. Francesco Sforza a Boccaccino de Alamanni 1452 novembre 19 Gambara

Francesco Sforza fa presente a Boccacino Alamanni il pericolo che corre la città di Pesaro e il danno che deriverebbe per lui e per Firenze la perdita. Lo sollecita a provvedervi con fanti o in altro modo invitando ad avvalersi di Guido d'Assisi, mandato lì per questo. Si è scritto altrettanto ai Dieci della Balia e a Cosimo de Medici.

[ 276v] Boccacino de Alamannis.
Deveti havere inteso lo eminente periculo de perdere la città de Pesero; et considerando noi quanti denari ce è constata, considerando, etiandio, quanto disfavore et detrimento aduceva alle cose de quella signoria et nostre d'essa città, non possimo fare che non vi recordiamo, anchora caricamo et strengemo che vogliati operare che li sia facta provisione oportuna o de fanti o de altro in modo che sinestro non intervegna de quella cittade la quale, como havimo dicto, ce preiudicaria et a quella illustre signoria et a noy, advisandovi che, si noi gli havissimo havuto el modo, gli haverissimo proveduto de qua. Strengemo adunca che vogliati fare dare presto spazamento al strenuo Guido de Asisio el quale vene là per questa casone et perché intendite la importunità del facto; non ve caricamo più oltra, rendendoci certi che non bisogna. Ex Gambara, die xviiii novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simile forma scriptum fuit dominis Decem Balie communis Florentie et magnifico Cosme de Medicis.
Signata manu domini.