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1106. Francesco Sforza al referendario e al capitano della cittadella di Piacenza 1452 novembre 21 Gambara

Francesco Sforza, scrive al referendario e al capitano della cittadella di Piacenza, accennata la lamentela della comunità per le entrate di novembre e dicembre e richiamata al referendario la lettera inviatagli da Quinzano il 21 agosto scorso in cui, abrogando quanto prima disposto, ordinava a Benedetto di supplire alla ricostruzione del muro con un riparo provvisorio e chiedeva che le mille lire risparmiate dovessero servire per bisogni improvvisi della corte dispone ora siano consegnate a Francesco, tesoriere ducale.

Referendario et capitaneo cittadelle civitatis Placentie.
Siandone facto lamenta per quella nostra communità de Piacenza che glissi voleva torre l'intrata de novembre et dicembre per casone deli quatro (a) anni che gli erano state concesse l'intrate che finivano a questo novembre, secondo li capituli loro, et noi gli respusemo per una nostra directiva a ti, referendario, de data apresso Quinzano a die xxi de augusto proximo passato. Da poi per un'altra te scripsemo a ti, Benedicto, che, nonobstante la dicta lettera nostra scripta a ti, referendario, che non volevamo che se facesse la spesa nel muro della cittadella, ma che se facesse uno reparo de terra, chè non volevamo se facesse per allora quella spesa. Siché li denari se dovevano spendere al muro della cittadella non forono dispesi, ne è nostra intentione che siano dispesi né che se spendano, chè li volemo reservare per altri nostri extremi bisogni.
Pertanto, volimo che quelle libre mille, quali havimo assignato ad Francisco, nostro thesaurero, per le spese della nostra corte, gli li debiati fare numerare et assignare, nonobstante la dicta lettera, quale da poi revocassimo, senza exceptione et replicatione alcuna, perché cossì è nostra intentione. Ex Gambara, xxi novembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue datii depennato.