Registro n. 14 precedente | 1115 di 1952 | successivo

1115. Francesco Sforza al podestà e agli uomini di Borgo San Donnino 1452 novembre 24 Gambara

Francesco Sforza impone al podestà e agli uomini di Borgo San Donnino di non molestare Gabriele nel volere che contribuisca con loro, chiedendo che con lui si osservi il comportamente usato con gli altri cittadini parmensi che hanno possessioni lì; né vale obiettare che egli è sempre rimasto lì e non ha raggiunto i suoi a Parma perché, al duca pare ovvio che si curino personalmente i propri interessi in tempo di vendemmia, semina e raccolto. Ripete loro il comando, chiedendo al podestà di obbedire e di annullare ogni novità contro detto Gabriele.

Potestati et hominibus Burgi Sancti Donini.
Nuovamente ne ha facto fare querela Gabrielo, carissimo nostro cittadino de Parma, che vuy lo voleti pur extimare et astrenzere ad contribuire cum vuy ali carichi et spese occoreno in quella nostra terra, dicendone che de presente gli haveti facto novitate in descrivere la robba soa et pignorarlo, et cetera; la qual cosa, segondo intendemo, è contra le conventione che sonno fra la comunità de Parma et vuy. Et perché, como per più altre nostre ve havimo scripto, non volimo che al dicto Gabriel sia facta iniusticia, né cosa alcuna contra el dovere, ve commandamo expressamente che non lo debiati extimare, né astrenzere ad contribuire con vuy a spesa, né gravezza occora in quella terra, ma volimo sia tractato eo modo et forma che fi tractati li altri cittadini de Parma stano alla cità et hanno del suo lì al Borgo, et segondo disponeno dicte conventione. Et se forse volesti allegare che deve contribuire perché [ 279r] è stato fina al presente ad andare a Parma cum la brigata soa, sappetti bene che de questo ne seti stato casone vuy, non lo habiando desobligato de quello s'è obligato per vuy ad alcuni cittadini de Parma, per modo gli sia possuto habitare liberamente, como nuy ve scripsimo et commandassimo dovesti fare. Et anchora a nuy pare honesto et conveniente che uno cittadino possa stare ad sollecitare li facti suoi alli tempi necessarii, como è la vendemia, seminare et acogliere, siché ogni novità gli sia facta per dicta casone, volimo sia revocata senza exceptione alchuna, certificandovi che se ne sentiremo più lamenta, ne dareti casone de turbare cum vuy, perché horamay ve doveria bastare, havendove scripto tante volte circha ciò. Et tu, potestate, cura che questa nostra littera sia obedita et inviolabiliter observata, perché cossì è nostra ferma dispositione et voluntà. Ex Gambara, die xxiiii novembris 1452.
Iohannes Antonius.
Cichus.