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1116. Francesco Sforza al commissario di Pontremoli 1452 novembre 25 Gambara

Francesco Sforza dice al commissario di Pontremoli, giustificatosi per il mancato invio dei dieci uomini alla rocca di Tiziano, d'aver parlato con Fiasco da cui ha avuto la disponibilità per otto uomini, ai quali avrebbe mensilmente dato, oltre alle spese, un ducato d'oro, Scelga perciò, otto uomini fidati e ben armati che habiano quattro o cinque balestre e li mandi a quella rocca.

Commissario Pontremuli.
Respondendo ad una toa lettera de xii del presente circa quanto ne scrivi deli dece homini de quella nostra terra quali non hai mandati nela rocha de Tizano de Fiascho, secundo te scripsemo, per la resposta hai havuta da madonna Caterina, donna del dicto Fiascho, cioé de non volerli dare altro che le spese, dicemo che ne havimo parlato con Fiascho, el quale ne ha resposto che vole omnino octo homini d'essa nostra terra in la dicta soa rocha, ali quali farà dare le spese et uno ducato d'oro per ciascuno de loro el mese, pregandone strectamente gli li (a) vogliamo fare mandare. Il perché te dicemo, caricamo et strengemo debi servare modo vadano subito, recevuta questa, alla dicta rocha octo homini de quella nostra terra quali siano zovani, sufficienti et fidati, bene in ordine de arme et che habiano fra loro quatro o cinque balestre, promectendoli liberamente che subito zonti serano in la dicta rocha, serano pagati per uno mese, et cossì di mese in mese havirano la rata soa, tanto dele spese, quanto deli denari, como havimo dicto. Siché, si tu desideri fare cosa ne piaza, fa che questo habia effecto et più presto sia possibile, perché ne pare che quelli mandarite se havirano molto bene ad contentare de questa provisione. Ex Gambara, die xxv novembris 1452.
Christoforus.
Iohannes.

(a) Segue vogli depennato.