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1127. Francesco Sforza a Boccaccino de Alamannis 1452 novembre 27 Gambara

Francesco Sforza informa Boccacino Alamanni dell'arrivo del famiglio Raffaele Pugnello che gli parlerà di quanto, Giovanni da Tolentino, genero del duca, ancora aspetta da Firenze per il suo servizio. Affermando Giovanni che anche lui, Boccacino, gli deve duecento ducati, il duca gli chiede di darli a Raffaele o a Nerio o a chi gli sarà indicato. Si scrissero lettere credenziali alle persone in elenco.

Boccacino de Alamannis.
Mandiamo là Raphaello Pugnello, nostro famiglio, exhitore dela presente, et tra l'altre cose gli havimo commesso ch'el debia parlare teco per quello resto che deve havere el magnifico meser Zohanne da Tolentino, nostro genero, da quella excelsa communità per lo suo servito passato; però volimo credi et daghi piena fede alla relatione soa como faressi alla nostra propria. Et perché el prefato miser Zohanne dice devere havere ducento ducati da ti et ne ha bisogno, te confortiamo, caricamo et pregamo vogli exbusare li dicti ducento ducati al suo cancellero lì, overo prometterli et farne contento Nerio, o chi te dirà lo dicto suo cancellero. Ex Gambara, die xxvii novembris 1452.
Irius.
Cichus.
Facte fuerunt littere credenciale(s) tantum ut supra ut in personam prefati Raffaelis de Pugnellis omnibus infrascriptis, videlicet: dominis Prioribus artium communitatis Florentie, dominis Decem Balie, Cosme de Medicis, Nerio Gini de Caponibus, Gino Nerii et Luce de Pittis.